Dirigenti, cedolini mese agosto 2019 : corretti gli adeguamenti stipendiali, ma errato il computo degli arretrati. L’analisi di ANP, che ha anche chiesto un incontro urgente al MIUR

Ai Dirigenti delle scuole, anche neo assunti

Cari colleghi,

con la pubblicazione dei cedolini del mese di agosto abbiamo potuto prendere finalmente visione degli incrementi e degli adeguamenti retributivi, con relativi arretrati, conseguenti al CCNL di Area definitivamente sottoscritto lo scorso 8 luglio.

Con la pubblicazione stessa è partito anche, com’era naturale aspettarsi, il giro dei confronti tra i singoli dirigenti fra di loro e dei raffronti rispetto alle aspettative maturate. Non ce ne sottraiamo noi per primi, avanzando le osservazioni che seguono ma facendo presente, in primo luogo, che confronti e raffronti sono possibili soltanto con riferimento agli importi lordi (lordo dipendente) riportati nella seconda pagina del cedolino e mai rispetto agli importi “netti”, soggetti questi ultimi a situazioni talmente variabili da persona a persona (per vari motivi, fiscali, previdenziali o altri, tutti di natura individuale) da impedire qualsiasi riflessione che sia scientificamente fondata.

La prima osservazione, più che altro un ripasso di cose già dette nelle numerose assemblee che abbiamo tenuto sul tema, consiste nel fatto che tali incrementi e adeguamenti salariali sono uguali per tutti, (anche per i neo assunti, vedi dopo) essendo privi di qualsiasi riferimento alle dimensioni della scuola che si dirige e ai risultati ottenuti (ce la vedremo, per questo, con il prossimo CCNL). E’ poi noto che nella dirigenza (tutta, non solo la scolastica) l’anzianità di servizio e quella anagrafica non contano ai fini retributivi.

Ma andiamo con ordine.

Gli adeguamenti stipendiali risultano corretti:

  • lo stipendio tabellare mensile passa dall’importo di € 3.333,61 percepito a luglio a quello di € 3.481,59 (vedi rigo “KL01-Stipendio tabellare”), frutto dei vari incrementi contrattuali spalmati dal 2016 al 2018, con un aumento di € 149,98;
  • la retribuzione di posizione parte fissa, anch’essa mensile, quella sulla quale è stato ottenuto l’adeguamento a quanto percepito dagli altri dirigenti pubblici (leggi: perequazione), passa dall’importo di € 273,59 di luglio a quello di € 966,55 (vedi rigo “679/KL1-Retribuzione di posizione/quota fissa”), con un aumento di € 692,96.

I due aumenti, sommabili fra di loro proprio perché riferiti a parti fisse della retribuzione complessiva, raggiungono quindi l’importo totale mensile (lordo) di € 149,98 + 692,96 = 842,94.

Per i seguaci del “netto in busta”, questo dato riporta al famoso e ormai storico risultato (per chi conosce la storia delle rivendicazioni della nostra categoria sostenute dal coerente operato di ANP) incremento netto per i “presidi” di circa € 460/480 mensili (invidiatissimo, peraltro!) che all’indomani della firma dell’ipotesi contrattuale avutasi il 13 dicembre 2018,  anticipammo nei nostri comunicati di allora e del quale parlarono subito i giornali (in primis “Il Sole 24 Ore”, sempre tra i meglio informati nel panorama della stampa nazionale e non solo, cliccare qui). L’incremento mensile netto lo potremo apprezzare alla fine di questo mese, raffrontando il “netto prima” e il “netto dopo”, ossia quelli dei cedolini di luglio e di settembre, con le dovute attenzioni.

Piccolo particolare aggiuntivo: i più occhiuti fra di voi avranno senz’altro notato la presenza di una voce minoritaria ma presente oramai nelle nostre buste paga fin dal gennaio del 2016. Si tratta della voce “Indennità di vacanza contrattuale” (vedi rigo “118/KL1-Indennità vacanza contrattuale”) per un importo di € 24,37 che, ovviamente, si aggiunge alle due voci precedenti. La precedente indennità di vacanza, applicata per tutto il triennio 2016-2018 e riassorbita negli aumenti, era di € 24,99. Quella attuale viene corrisposta poiché dal 1 gennaio 2019 fino a quando non si avrà il nuovo CCNL per il triennio 2019/2021, siamo di nuovo in una situazione di “scopertura” contrattuale: il CCNL firmato l’8 luglio scorso, infatti, era già scaduto il 31.12.2018, essendo valido per il triennio 2016/2018. Ovviemente il CCNL mantiene i suoi effetti, fino alla sottoscrizione del prossimo contratto.

I dirigenti neo assunti a seguito della prima corposa tornata di immissioni in ruolo con decorrenza 1 settembre, sono ovviamente interessati a tutto quanto detto, per le considerazioni fin qui svolte sull’uniformità delle retribuzioni fisse all’interno della categoria. Essi continueranno ancora per qualche mese a percepire la retribuzione da docenti ma, quando avranno l’attribuzione del regime salariale previsto per i dirigenti delle scuole, riceveranno anche arretrati pari alla differenza fra la retribuzione percepita da docenti e quella da dirigenti, moltiplicata per il numero di mesi trascorsi nella nuova posizione giuridica senza adeguamento di stipendio. Ciò perché la decorrenza del loro incarico assume effetti giuridici ma anche economici a partire dal 1 settembre 2019. Nel caso di questi colleghi, peserà in senso positivo sul netto finale in busta paga (da raffrontare con quanto percepito in posizione di docenti) anche l’attribuzione della retribuzione di posizione parte variabile, ossia quella legata alle dimensioni e alla complessità (leggi: fasce) dell’istituzione scolastica per la quale hanno ricevuto questo primo incarico dirigenziale.

Emergono tuttavia, in questo panorama senz’altro complessivamente positivo, segnalate da numerosi colleghi, differenze anche notevoli ma in senso a noi sfavorevole  fra il computo degli arretrati così come calcolati dalle varie Ragionerie Territoriali dello Stato provinciali e inseriti nei cedolini di agosto e quanto invece risulta dai nostri calcoli, effettuati peraltro con il CCNL alla mano (in particolare l’art. 39).

Tali arretrati sono indicati, sempre al lordo dipendente (unico valore che consente i confronti) nei righi della seconda pagina del cedolino, intitolati:

806/4NX CCNL AREA ISTRUZ. E RICERCA 2016/2018-AP (anni precedenti, n.d.r.)

806/4NW CCNL AREA ISTRUZ. E RICERCA 2016/2018-AC (anno in corso, n.d.r.).

Si tratta di differenze che, nel loro complesso, oscillano in generale fra i 700 e i 1300 euro in meno rispetto ai nostri calcoli. Per alcuni colleghi, poi, la differenza è inspiegabilmente addirittura di svariate migliaia di euro in meno rispetto agli altri!

L’altro fatto che lascia a dir poco perplessi è la varianza che si osserva nei calcoli deli arretrati effettuati dalle varie Ragionerie Territoriali, anche della stessa regione: l’unicità e l’uniformità degli incrementi e adeguamenti contrattuali, che ricordiamo essere relativi a parti fisse della retribuzione e uguali per tutti, avrebbe dovuto condurre rigorosamente e dovunque allo stesso risultato!

PER I SUDDETTI MOTIVI, ANP (UNICA ORGANIZZAZIONE SINDACALE DI AREA AD AVERLO FATTO) HA CHIESTO UN INCONTRO URGENTE CON IL CAPO DIPARTIMENTO ISTRUZIONE DEL MIUR (SI VEDA LA LETTERA DEL PRESIDENTE DELL’ANP). DAREMO OVVIAMENTE IMMEDIATA INFORMAZIONE SUGLI ESITI DELL’INCONTRO, AD OGGI NON ANCORA FISSATO.

Con una successiva comunicazione analizzeremo l’applicazione ai colleghi pensionati dei benefici economici del nuovo CCNL.

Roberto Romito, presidente regionale ANP Puglia

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