Incarichi aggiuntivi dei dirigenti scolastici: necessario rivedere regole e criteri, nel rispetto della legge

Si è svolto stamattina un incontro fra le organizzazioni sindacali rappresentative dei dirigenti dell’Area Istruzione e Ricerca e la direzione dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia.

L’incontro era stato convocato per esaminare lo stato della questione in oggetto, anche in relazione ad alcune criticità – sfociate anche in lamentele da parte di diversi colleghi – legate alla procedura autorizzativa degli incarichi aggiuntivi seguita dall’Amministrazione.

E’ stata presentata, da parte di tutte le organizzazioni sindacali presenti al tavolo, un’ampia casistica di situazioni che hanno visto molti colleghi dirigenti in difficoltà per l’avvio e la conduzione delle attività dei vari progetti per il cui coordinamento, direzione e/o attività di gestione avevano richiesto autorizzazione all’Ufficio come incarico aggiuntivo. Difficoltà che in alcuni casi sono culminate anche nella negazione dell’autorizzazione o nel suo ritardo, o nella richiesta di ulteriore documentazione (in taluni casi già prodotta in passato, per cui l’ulteriore richiesta è stata “vissuta” dai colleghi, a torto o a ragione, come inutile vessazione amministrativa), con conseguenze spiacevoli in relazione alla reale conduzione dei progetti.

In particolare l’ANP ha evidenziato alcune situazioni al limite vissute da alcuni iscritti, quali la prassi imposta di dover richiedere autorizzazioni anno per anno per uno stesso progetto avente carattere pluriennale e per il quale l’autorizzazione era stata concessa dall’inizio, oppure la richiesta di documentazione diversa da quella minima necessaria da allegare alla richiesta, indicata dalla più volte richiamata circolare USR Puglia n. 826 del 3.2.2016 (cliccare qui per scaricarla), che aveva l’obiettivo di regolare la questione delle autorizzazioni.

Qualcosa però ancora non funziona in quello schema: pertanto, fatta la tara delle situazioni nelle quali obiettivamente l’Amministrazione si è trovata alle prese con richieste tardive o incomplete, è stata da tutti comunque riconosciuta l’esigenza di fissare criteri e regole che uniformino le modalità di richiesta delle autorizzazioni da parte dei dirigenti.

Per tale motivo, ferma restando l’invalicabilità del quadro normativo fissato dalla legge (art. 53 D.Lgs. n. 165/2001), il cui punto di discrimine principale si rinviene nella prescrizione che fissa l’autorizzazione come “previa” rispetto all’inizio delle attività (non importa di quanto, come è stato riconosciuto da tutti) e nell’altra che assegna all’Amministrazione il compito e la connessa responsabilità di valutare eventuali “incompatibilità … o situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi, che pregiudichino l’esercizio imparziale delle funzioni attribuite al dipendente”, si è deciso all’unanimità di costituire un tavolo paritetico Sindacati/Amministrazione con il compito di affrontare le criticità finora emerse e di stabilire un quadro, più puntuale di quello in essere fino ad ora, di regole e criteri condivisi sull’affidamento degli incarichi in oggetto.

Daremo, ovviamente, puntuale riscontro di tutto quanto emergerà sugli sviluppi di questa questione.

Nel frattempo invitiamo i tutti i colleghi, in particolare i neo dirigenti, ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni della circolare 826, in particolare curando che la richiesta di autorizzazione sia avanzata necessariamente precedentemente all’inizio delle attività del progetto, regola la cui violazione non è sanabile in alcun modo nel prosieguo del procedimento autorizzatorio.

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